Otto ore di viaggio, altrettante di passeggiate. Un macello, lo so, ma ne è valsa la pena. Era da tempo che volevo vedere la Moldavia e oggi sono riuscito a soddisfare parzialmente la mia curiosità. Questa piccola nazione, nascosta tra la Romania e l’Ucraina, è a capo della classifica dei paesi meno visitati d’Europa. Sarà, forse, per la sua situazione geografica, per la povertà o per le poche offerte in giro. Non lo so, ne voglio affermare sciocchezze. Semplicemente racconterò la mia fugace esperienza.
Alle 7.45 siamo partiti da Iaşi seduti su un furgone astutamente convertito in autobus. Nessuno parlava inglese (nemmeno noi rumeno), quindi la comunicazione è stata parecchio complicata. Pero sia l’autista che alcuni passeggeri sono stati molto simpatici e addirittura curiosi di sapere qualcosa su di noi. Subito, abbiamo fatto amicizia con un signore moldavo, la cui moglie era vissuta tanti anni in Italia.
Quest’uomo ha deciso inaspettatamente di chiamarla, abbiamo parlato con lei e, molto gentilmente, si è offerta di farci da guida per Chișinău. Dopo quattro ore interminabili di balzi e mal di schiena, siamo arrivati a destinazione. Mi ha subito stupito il centro della città, molto curato e simile a qualsiasi grande città europea. Quartiere che, per quel poco che sono riuscito a vedere, contrasta con una periferia di accentuato stampo sovietico.
Svetlana, la donna previamente menzionata, ci ha portato a scoprire le principali arterie e i grandi parchi della città. Chișinău (700.000 abitanti) risulta essere uno dei centri urbani più verdi d’Europa e per niente sembra quel posto povero e pericoloso che i media dipingono. Anzi, si vedono ristoranti di lusso, giovani vestiti alla moda e auto di grossa cilindrata.
I punti più interessanti si trovano quasi tutti a breve distanza l’uno dell’altro. Tra le attrazioni più visitate si contano l’Arco di Trionfo, la cattedrale della Natività, il Palazzo del governo, il Teatro dell’opera e il parco e la statua di Stefan cel Mare, eroe nazionale per la sua lotta contro gli ottomani.
All’ora di pranzo, siamo entrati in un piccolo ma centrale bistrot, dove soltanto abbiamo speso 3 euro per due piatti di purè di patate con pollo e due tè, quest’ultimi persino più costosi del cibo. Sazi, abbiamo deciso di continuare con l’escursione.
A un certo punto, Svetlana se n’è andata, e noi siamo rimasti a girare da soli. Per caso, abbiamo trovato il mercato principale all’aperto Piaţa Centrală, che ci ha affascinato. Penso che lì dentro si possa trovare qualsiasi cosa uno desideri e, non poco importante, a un prezzo a volte ridicolo.
Purtroppo, le ore sono passate in fretta e siamo dovuti andare a prendere il pullman verso Iaşi. Siamo saliti su un furgone interurbano, che ci ha lasciato alla Gara de Sud. Là abbiamo comprato il biglietto di ritorno e siamo saltati su un nuovo, ma “vero” questa volta, autobus.
Se per il viaggio d’andata ci abbiamo messo 4 ore, quello di rientro è stato un’ora più veloce. “Siamo in Moldavia”, ci ha risposto l’autista quando gli abbiamo fatto notare che la velocità era molto elevata. Le strade in mezzo la campagna, naturalmente, non sono come quelle di Chișinău. Di fatti, mi hanno ricordato a Cuba, dove ogni percorso in macchina era, esagerando un pochino, un incubo.
Tutto sommato, è stata una bella giornata e la fatica è stata compensata con tante scoperte interessanti. Sapevate che la Moldavia è una potenza vitivinicola mondiale? Sapevate che la Moldavia ha dentro il suo territorio una regione di maggioranza russa che dichiarò l’indipendenza nel 1990? Sapevate anche che molti moldavi sono bilingui (rumeno, russo) e addirittura trilingui (rumeno, russo, gagauzo)?
Si impara sempre, sopratutto viaggiando.